Hai mai provato a scegliere una tariffa energetica o capire se conviene installare i pannelli solari? Se ti senti perso, non sei solo.
Secondo l’Energy Information Administration, il 67% delle persone è sopraffatto dalle decisioni energetiche.
Ecco, questa non è solo una statistica: è la prova che c’è un mare di confusione in cui navighiamo tutti. Ma perché accade? Perché l’energia è un tema complesso, pieno di sigle (GSE, TEE, PNIEC…), normative e tecnologie che cambiano più veloci di un Reels su Instagram.
E qui entra in gioco l’educazione del consumatore.
Non si tratta di fare lezioni noiose, ma di trasformare il caos in chiarezza.
Pensa: se le aziende riescono a spiegare in modo semplice come risparmiare in bolletta o ridurre l’impatto ambientale, non solo aiutano le persone, ma si costruiscono un vantaggio competitivo pazzesco. Soprattutto sui social, dove passiamo 1-2 ore al giorno a scrollare.
Ma come si fa a educare senza annoiare? E soprattutto, come si crea un legame di fiducia?
Vediamo qualche strategia, errori da evitare e qualche insight che forse non ti aspetti.
Ok, partiamo dai video. Lo so, lo so: “Eh, ma costano”, “Eh, ma serve un videomaker”. Ma ascolta questi numeri di Wyzowl:
Praticamente, se non usi i video, stai lasciando soldi (e opportunità) sul tavolo. Ma non parliamo di video lunghi e pomposi: bastano 30 secondi su TikTok o un Reels che spiega in modo ironico come funziona un termostato smart. Esempio: un confronto tra “prima e dopo” l’efficientamento energetico in casa, con una testimonianza reale. O un tutorial veloce su come leggere la bolletta della luce senza avere un esaurimento nervoso.
E se pensi che i video siano solo per i giovani, ricorda che su Facebook gli over 55 sono tra i più attivi nel condividere contenuti educativi. *Insomma, non avere scuse.*
“Ma chi li legge più i blog?”. E invece, secondo Semrush, nel settore energetico gli articoli lunghi (1500+ parole) fanno miracoli:
Il segreto? Non sono solo “testi lunghi”, ma contenuti che rispondono a dubbi specifici. Tipo:
Chiediti: Cosa cercano i miei clienti su Google?
Usa strumenti come AnswerThePublic o Ubersuggest per scoprire le domande reali delle persone.
Poi, scrivi come se stessi spiegando la cosa a un amico. Niente gergo tecnico, solo chiarezza.
Secondo Hootsuite, i contenuti educativi nel settore energetico ottengono:
Ma attenzione: non basta postare. Serve una strategia. Esempio:
E non dimenticare i caroselli: su Instagram e LinkedIn, sono perfetti per guide passo-passo.
Le email sembrano vecchie scuola, ma Campaign Monitor rivela che nel settore energetico hanno:
Come sfruttarle al massimo quindi? Crea una serie di newsletter educative:
Inserisci call to action semplici: “Prenota una consulenza gratuita” o “Scarica la guida”. E se non sai da dove partire, *prova a chiedere al tuo commerciale quali dubbi sente più spesso dai clienti*.
Fare contenuti è bellissimo, ma come sai se funzionano? Monitora:
Un esempio pratico: se un video sui pannelli solari ha un alto engagement ma pochi contatti, forse manca una call to action chiara. Se un articolo viene abbandonato dopo 30 secondi, probabilmente è troppo lungo o confusionario.
Tra 2-5 anni, l’educazione non sarà solo contenuti, ma esperienze interattive:
E tu, sei pronto a trasformare la complessità in valore?
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